SALVIA

Generalità: proviene dalle coste del Mediterraneo.  
Pianta aromatica con foglie molto profumate, assai utilizzate in cucina. Durante il periodo invernale alcune varietà perdono completamente le foglie mentre altre sono semipersistenti. Si tratta di un arbusto che in natura può raggiungere i 60 centimetri d'altezza. Fiori azzurro-viola che sbocciano in estate.


Temperatura minima: pianta rustica, che si adatta anche a zone a clima rigido.

Terreno: non necessita di terreni particolarmente ricchi, crescendo bene anche in terreni poveri e calcarei.

Trapianto: si mette a dimora nel mese di ottobre o di marzo.
Moltiplicazione: per seme o per talea.
Note: si consiglia di cimare le piante giovani per favorire la ramificazione della pianta. 

CLOROSI

Questa malattia non è causata da un agente patogeno, ma da carenze nutrizionali della pianta, in particolare si presenta quando la pianta non riesce a svolgere al meglio la fotosintesi della clorofilla a causa della scarsa o assente assimilazione di ferro e microelementi dal terreno, questo può avvenire sia per un eccesso di calcare nel terreno, si per mancanza di ferro, potassio, zinco o azoto.
I sintomi sono costituiti da un progressivo ingiallimento delle foglie, le cui nervature rimangono di un colore più scuro, e dal deperimento della pianta, che spesso non riesce a fiorire e a produrre frutti, e che comunque cresce in maniera stentata.
E' utile intervenire, anche tempestivamente, somministrando ferro chelato alla pianta, in modo da favorire l'assorbimento di questo microelemento da parte delle piante; in seguito è opportuno mantenere il terreno ben arieggiato, e ricco di sostanza organica, al fine di evitare eventuali ricomparse della clorosi. Le piante più spesso colpite da clorosi ferrica sono: azalea, cotogno, fragola, glicine, lampone, lauroceraso, ortensia, pesco, rododendro, rosa.
Nel caso di piante, come l'azalea, il rododendro o l'ortensia, che amano i terreni particolarmente acidi è opportuno utilizzare un terreno di questo tipo sia in giardino, interrandolo nella buca prima della messa a dimora della pianta, sia in vaso; in questo modo, e con opportune concimazioni a base di concimi specifici per piante acidofile, scongiureremo la comparsa di clorosi ferrica.
Nel caso in cui le nostre piante siano già state colpite da clorosi è opportuno aggiungere all'acqua di irrigazione dei concimi cosiddetti rinverdenti, che apporteranno al terreno i microelementi di cui è carente.